mercoledì 18 febbraio 2009

L'Unità - Articolo su "Obsolescenza del Genere"

Nascere donna e tornare uomo
sulla scena Julius Kaiser rappresenta il travestitismo e la transizione in performance che esplorano il passaggio da femmina a maschio
di Delia Vaccarello


Da uomo, anzi da «italian gigolò», ha il pizzetto, le basette, il vestivo bianco, lo sguardoammiccante. Poi, tolta la cravatta, aperta la camicia, emerge la donna grazie al reggiseno rosso. Jiulia Pietrangeli (a destra nella foto), in arte Julius Kaiser, lesbica, impiegata, sindacalista, ha messo in scena le sue performance spinta dal gusto della caricatura per approdare alla rappresentazione del cambiamento di genere (www.youtube.com/juliuskaiserdragking).
Il percorso dal trasformismo alla transizione l'ha portata a rappresentare del maschile i privilegi
sociali – «tra la gente, nella postura, unuomoc'è, non chiede permesso » - e della transessualità il dramma che coinvolge il corpo. Il passaggio sottolineato è quello più in ombra, meno citato, e cioè la transessualità dal femminile al maschile, che cade sotto la sigla Ftm (Female to male, cioè da donna a uomo).
VERSO IL MASCHILE
Vede la luce «Obsolescenza di genere », anche grazie all’artista Kyrham, e viene rappresentata di recente a Perugia e Narni: nell’installazione umani corpi degli attori con i volti coperti da maschere dorate riescono a «depotenziare » gli attributi sessuali, a grattare via la costruzione sociale. «Ogni soggetto è una storia. Si tengono per mano. Cambiare sesso è doloroso come la nascita». Resta traccia di chi tra loro si traveste soltanto: ecco le fasce per il contenimento del seno, gli abiti maschili, i baffi finti. «Per un trans cambiare sesso non è diventare, ma tornare uomo». «Obsolescenza » scelta come apertura al Drag Festival di Berlino (Giugno 2008), è rientrata tra le performance «gender exploration» più belle del mondo alla decima edizione di Idke (International Drag KingCommunity Extravaganza), che si è svolta nell'ottobre scorso a Columbus, Ohio (USA). Tutto scaturisce dalla ricerca di sé. «Nasco 38 anni fa da madre tedesca e padre italiano, in Usa. Trascorro la primagiovinezza a Frascati,maa 24 anni scappo, in cerca di autonomia, mi impegno a fondo in Arcilesbica», dichiara Jiulia. Poi affiora il bisogno di prendere contatto con il genere opposto sepolto dentro. «Nel corso dei workshop di Beatrice Preciado vedo
donnetrasformarsi in splendidi esemplari di maschio, e ne resto molto turbata ». Da Drag king inaugura un rito che le permette di «calarsi nella identità maschile profonda». Agisce «lo spazio sociale da maschio» e comprende i vincoli «fisici» dei rapporti di potere tra i generi. Lo spettacolo è ancora, però, «intrattenimento».
PERFORMANCE ART
Nell'incontro con Kyrahm, artista visionaria della scena underground romana, matura. Fa sua la «Performance art» forma artistica che vede l'opera costituirsi tramite l’azione di unindividuo o di un gruppo in un luogo e in un momento particolari. «Insieme elaboriamo i “Quadri Viventi” rifacendoci alla tradizione dei Tableaux Vivants. Tra questi la reinterpretazione in chiave queer del gruppo scultoreo Amore e psiche. Troviamo una sintesi dei nostri percorsi, il suo di stampo pittorico accademico, il mio di performer con esperienza di regia e sceneggiatura cinematografica. Le nostre “Installazioni umane” (Human Installations), flash di pochi minuti o performance a ciclo continuo, ci danno accesso alle mostre d’arte contemporanea. Ci esibiamo accanto a Virginia Ryan, collaboriamo con Mimmo Pesce». Con il corpo e i suoi linguaggi, Julius e Kyrham smontano e rimontano i codici di genere.
Scoprono la nudità sottostante così spesso offesa.

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